Il questionario di Kilpin: a tu per tu con Corrado

A rispondere alle domande di Kilpin oggi è Corrado, grande tifoso rossonero direttamente da Napoli. Lo trovate su Twitter come: @scar15385

1. La qualità che preferisco in un giocatore.

Il primo controllo e la velocità di pensiero. Il primo controllo perché è da lì che parte tutto, meno tempo si impiega nel controllare la palla e più possibilità ci sono per azzeccare la giocata, viceversa, più tempo si impiega a controllarla meno spazi ci sono. Il famoso rapporto tempo/spazio.

2. Quello che apprezzo di più in un giocatore, umanamente e professionalmente.

Sarà il momento storico del Milan, ma vedo che oggi è sempre più difficile trovare professionisti prima fuori che dentro al campo, sarà il boom dei social che magari ingigantisce tutto e fa venire fuori cose che prima si riuscivano a tener nascoste, però diciamo che il calciatore medio dal punto di vista umano non mi fa impazzire. Professionalmente invece apprezzo chi è riuscito ad arrivare a certi livelli e non si è mai seduto.

3. Il mio sogno di felicità in termini calcistici.

Una sola parola, normalità. Sono cresciuto con il Milan di Berlusconi, quello vero non quello dell’ultimo lustro, dove abbiamo cambiato in 25 anni credo 6-7 allenatori. Nell’ultima decade (quasi) abbiamo assistito e siamo stati vittime, perché noi tifosi quelli siamo, di Berlusconi che dalla doppia cessione Ibra-Thiago ha lasciato morire la sua creatura. Ciliegina sulla torta la finta cessione cinese con mercato da 250 milioni che ha contribuito ad affossarci economicamente e sul campo con giocatori scarsi e strapagati.
Ora siamo in mano ad un fondo speculativo che si è ritrovato in mano un’azienda in costante perdita e sta cercando di sistemare i conti per poi rivendere fregandosene dei risultati, prendendo due dirigenti (Maldini e Boban) totalmente inesperti ed un AD che guadagna più del cannoniere del campionato che finora ha portato zero sponsor.
Non chiedo il Berlusconi di 30 anni fa, vorrei soltanto un proprietario vero che metta soldi e creda veramente in quello che fa.

4. Il mio eroe milanista del passato.

George Weah senza dubbio. Il primo vero idolo, avevo 10 anni e ricordo che mi feci regalare da mio padre gli scarpini Diadora rossi. Sono troppo giovane per ricordare nitidamente Van Basten altrimenti penso avrei risposto diversamente.

Le mitiche Diadora rosse che indossava George Weah

5. Il mio eroe milanista del presente.

Mi dispiace ma di eroi nell’attuale Milan non ne vedo anche se apprezzo molto la grinta e la voglia di Theo Hernandez.

Theo Hernandez

6. La partita che ricordo con più piacere e che mi ha lasciato più emozioni.

Che domande! 28 MAGGIO 2003 quando l’abbiamo alzata in faccia ad allibratore Gigi.

7. L’impresa calcistica che ammiro di più.

Stavolta parlo da sportivo e non da tifoso e dico Liverpool ad Istanbul contro di noi e quella del Manchester in finale nel 1999 contro il Bayern.

8. La colonna sonora che mi gasa prima di ogni partita.

Sweet child o’mine dei Guns and Roses senz’altro. Non dimenticherò mai quando la mettevano a San Siro ed usciva per primo Rino dal tunnel scattando con la faccia di chi vuol mangiarsi il mondo.

9. Il calciatore scomparso che richiamerei in vita.

Anche qui pochi dubbi. Johann Cruyff

Joahnn Cruyff

10. La tua citazione preferita legata al Milan.

“Dopo Istanbul c’è sempre Atene!”

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