Inter-Milan: Umiliazione

Se a fine primo tempo ci avessero detto che avremmo intitolato il pezzo così, avremmo fatto qualche scongiuro e continuato a crederci, a sperare.
Invece anche questo derby, come gli ultimi sette giocati in campionato (7), come scritto sulla manica della nostra maglia, l’abbiamo perso.

Abbiamo perso con una disfatta nonostante il miglior primo tempo giocato da anni, dove il Milan di Pioli annienta l’Inter di Conte e si trova a condurre con due gol di vantaggio (40′ Rebic, 46′ Ibrahimovic). Sembra l’inizio di una serata magica, invece sarà l’inizio di un’umiliazione incredibile.

Nel secondo tempo l’Inter entra in campo in maniera totalmente diversa: Il gol al volo di Brozovic è pura benzina per i nerazzurri, che in due minuti, dal 6′ all’8′ (gol di Vecino) recuperano il risultato e pareggiano i conti.
La luce del Milan si spegne, i rossoneri perdono le poche certezze che avevano nei primi 45 minuti e alla fine l’Inter si prende la partita con il gol da calcio d’angolo di De Vrij al 25′.

Inutile l’arrembaggio finale dei rossoneri con tanto di palo, l’ennesimo colpito da Ibrahimovic. In pieno recupero, in contropiede, l’Inter dilaga con Lukaku.

Cosa ci conferma quest’ennesima sconfitta del Milan nel derby?

  • Che il Milan non ha la tenuta mentale per certe partite ed è gravissimo per una società con il suo blasone e la sua storia.
  • Che questo Milan è stato “costruito” del tutto a caso, senza la minima programmazione e una chiarezza d’intenti dettati dalla società.
  • Che l’allenatore conta moltissimo. Pioli ha preparato bene la prima metà di gara, ma si è dimenticato di ricordare ai suoi giocatori che si gioca 90 minuti.
  • Che alcuni giocatori non sono da Milan (inutile fare i soliti nomi).
  • Che cedere a Gennaio due giocatori che erano titolari fino a poche partite fa, senza sostituirli a dovere, è quantomeno rischioso.
  • Che Ibrahimovic a 38 anni ha ancora molto da dire a questo sport che amiamo.
  • Che il Milan, in generale, è ancora lontano anni luce dalle squadre di vertice, contro le quali ha sempre perso finora (Inter, Juve, Roma, Lazio, Atalanta).

Che fare, dunque? Si continua a tifare, perchè questo è il nostro mestiere e la nostra passione. Cambierà qualcosa in futuro? Ci abbiamo sperato tante volte, anche stavolta, ma finiamo sempre per fare i conti con la dura realtà: il Milan sono anni che è sempre lo stesso e temiamo che questa sia diventata una triste abitudine.
Ad altri la palla per smentirci, come sempre.

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