La Gazzetta sul bancone: Gattuso, l’uomo che corre per tutti i Palloni d’oro.

Dopo le due frenate nelle scorse partite di campionato contro Inter e Sampdoria, il nome di Gattuso è tornato sulla bocca di molti, tra stampa e tifosi, che si chiedono quanto sia ancora destinato a rimanere alla guida del Milan.

Diverso tempo fa però, precisamente undici anni fa, i toni con cui si parlava del Gattuso giocatore erano molto diversi.
Sulla Gazzetta dello Sport di venerdì 14 Novembre 2008 è riportata un’analisi sull’inizio di stagione dell’allora trentenne centrocampista rossonero.

Tutti al Milan hanno in testa il Pallone d’oro. Ronaldinho dichiara di voler vincere lo scudetto per puntare al Pallone d’oro, Kakà fa altrettanto e Pato ammette di star studiando per raggiungere quel traguardo.

Nessuno che si sogni di fare una pubblica proposta. Questa: diamo il Pallone d’oro a Gattuso, uno che si fa in quattro nel nome del gruppo; uno che se c’è da mettere una gamba in un contrasto, nel dubbio, ne mette due; uno che prima di andare in campo consegna i polmoni all’allenatore e gli dice “Fanne ciò che vuoi”.

Se i premi non fossero soltanto riconoscimenti alla bravura, ma anche al sacrificio nessuno più di Gattuso lo meriterebbe.

Andrea Schianchi

Nell’inizio dell’articolo, l’autore lancia la romantica provocazione di assegnare il pallone d’Oro a Gattuso per la grinta e determinazione durante le partite, due caratteristiche che hanno definito non solo il Gattuso giocatore, ma anche l’uomo.
In quel periodo, Rino è fondamentale per il Milan di Ancelotti, al pari di altri giocatori più talentuosi ed è stato anche un uomo mercato nell’estate precedente, quando il Bayern Monaco aveva provato a strapparlo ai rossoneri.
In principio Gattuso era affascinato dall’idea di cambiare squadra, ma un lungo incontro con Ancelotti e Galliani ha portato ad un ripensamento e ringhio non ha più lasciato i colori rossoneri.

Gattuso, statistiche alla mano, nel Milan che dall’ultimo posto ha risalito la classifica fino ad arrivare nella zona nobile, è indispensabile: 719 minuti giocati, 67 palloni recuperati, 2 assist, 28 falli commessi e 20 subiti. Rino, dentro la gara, c’è sempre. 89 sono i passaggi di Gattuso a Seedorf (compagno servito di più), 60 i passaggi che ha ricevuto da Zambrotta (compagno che lo serve di più).

Se ieri Gattuso era idolatrato da stampa e tifosi, oggi, dopo quasi due anni da allenatore del Milan, i toni con cui molti si riferiscono a Gattuso sono differenti, complici le ultime partite dei rossoneri e un gioco non troppo spumeggiante.
L’inesorabile scorrere del tempo cambia molte cose, anche le considerazioni su un ex bandiera rossonera.

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