La Gazzetta sul bancone: 23 maggio 2007, Atene ore 22:31. Il Milan riconquista l’Europa.

Arrivare in finale di Champions League è già di per sé un’impresa difficilissima. Arrivarci a due anni di distanza dalla più amara sconfitta in finale del Milan nella Coppa Campioni è un segno di caparbietà.
Arrivare a giocarsi un’altra finale contro lo stesso avversario che due anni prima ha strappato dalle mani dei rossoneri il prezioso trofeo, è la migliore vendetta sportiva che si possa immaginare.

Il 23 maggio 2007 allo Stadio Olimpico Spyros Louīs (Atene) si è giocata la 52esima finale di Champions League tra Milan e Liverpool.
Il cammino dei rossoneri in quella Champions lo ricordiamo bene: i faticosi preliminari contro la Stella Rossa, i gironi con Lille, AEK Atene e Anderlecht gli ottavi di finale contro il roccioso Celtic, i quarti in cui Seedorf e Inzaghi si mangiano il Bayern Monaco, le semifinali contro il Manchester United della leggenda Ferguson e poi, l’epilogo più bello, la vendetta più desiderata contro il Liverpool.

Il presidente del Milan Silvio Berlusconi alza la coppa dopo la finale di Champions League 2006/2007 disputata ad Atene il 23 maggio 2007 (AP Photo/Luca Bruno)

La Gazzetta dello Sport del giorno dopo la finale, il 24 maggio 2007, celebra il trionfo rossonero tramite la firma di Carlo Verdelli:

Un conto è vincere la Champions. Un altro conto è vincerla andando a rammendare la trama di un destino cinico proprio là dove era strappata, due anni prima, in una notte turca di cose turche. Da adesso l’onta di Istanbul è sanata, lo strappo nell’orgoglio ricucito.”

La partita è stata l’ultima occasione per alcuni giocatori del Milan di alzare al cielo l’ultima coppa dalle grandi orecchie della propria carriera (Maldini, Seedorf, Pirlo, Gattuso, Nesta, Inzaghi, Kakà).
Proprio Inzaghi, è stato l’esecutore materiale della vendetta, con due gol dei suoi, di rapina.

Deviando il pallone calciato da Pirlo su punizione con l’avambraccio, al termine del primo tempo e poi superando Reina a 10 minuti dalla fine con un delicatissimo tiro che, anche rivedendolo a distanza di anni, sembra metterci una vita a infilarsi in porta.

Filippo Inzaghi poco dopo aver segnato il primo gol del Milan durante la finale di Champions League 2006/2007 disputata ad Atene il 23 maggio 2007 (Laurence Griffiths/Getty Images)

La cosa che rende tutto ancora più speciale è che tra i perdenti di allora (Istanbul 2005), ci sono sette dei vincitori di oggi. Lo sport vive di imprese e di sorprese: questa è una di quelle da raccontare, da ricordare.”

Quella sera, dopo il fischio finale, il presidente rossonero Silvio Berlusconi è diventato il più vincente al mondo.

“Abbiamo vinto per noi e per l’Italia. Pippo mi aveva promesso i gol. Siamo i più forti di tutti negli ultimi 20 anni”.

Silvio Berlusconi

Kakà, vero trascinatore dei rossoneri in quell’eroica cavalcata in Champions coronerà il suo sogno di vincere la Champions e pochi mesi dopo vincerà il Pallone d’Oro.

Il Capitano Paolo Maldini è stato forse il più felice di tutti.

[…] “Paolo Maldini, 38 anni e 332 giorni, uno che a quell’età potrebbe benissimo vestire la maglia rosa al giro d’Italia: era la sua ottava finale europea, e questa è la sua quinta coppa presa tra le braccia” […]
Capitani di lungo corso, capitani coraggiosi, gente che si esalta quando la posta è più alta e il margine tra il tutto e il niente è sottilissimo”.

Il Capitano Paolo Maldini celebra la vittoria della sua quinta Champions League.
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