Il Questionario di Kilpin: A tu per tu con Simone

Oggi il nostro appuntamento settimanale con il Questionario di Kipin vede protagonista il tifoso rossonero Simone. Qui trovate le sue risposte alle nostre dieci domande. Buona lettura!

Crediti foto: tifomilan.it

La qualità che preferisco in un giocatore.

Essendo un amante dei trequartisti puri sicuramente la qualità che più preferisco è l’estro. Amo chi vive per gli assist, chi usa la propria fantasia al servizio della squadra. La loro capacità di leggere il gioco in anticipo, di dipingere traiettorie inimmaginabili con i loro passaggi. Dei metronomi che scandiscono la sinfonia di un’azione corale, non a caso uno dei giocatori che più ammiro è “El Mago de Oz” Mesut Özil .

Quello che apprezzo di più in un giocatore, umanamente e professionalmente.

A livello umano apprezzo i giocatori che sanno empatizzare con lo spogliatoio, coloro che creano armonia e che antepongono il bene della squadra ai loro interessi. Credo che ormai siano delle rarità, delle piacevoli eccezioni. Professionalmente invece apprezzo i leader silenziosi, coloro che non parlano mai a sproposito ma guidano il gruppo. Due esempi possono essere: Hakan Çalhanoğlu e Lucas Biglia.

Crediti foto: Goal.com

Il mio sogno di felicità in termini calcistici.

Il mio sogno è sicuramente quello di tornare sul tetto d’Europa e del mondo, non sento la famosa “musichetta” della Champions League da troppo tempo, e sarebbe bello tornare nella nostra casa il prima possibile.

Il mio eroe milanista del passato.

Andrij Mykolajovyč Ševčenko o Sheva se prefirite, penso che abbia segnato definitivamente la mia vita da tifoso. Una macchina da gol, un attaccante moderno in un calcio d’altri tempi, ero a malapena un bambino ma credo sia stato il mio primo ed unico idolo calcistico. Un qualcosa che va oltre la mera preferenza.

Crediti foto: Gianluca Di Marzio

Il mio eroe milanista del presente.

Tra i calciatori attuali sicuramente Hakan Çalhanoğlu, un giocatore di grande estro e grande propensione al sacrificio per la squadra che seguo sin dai suoi primi passi in Germania. Qualità e quantità.

La partita che ricordo con più piacere e che mi ha lasciato più emozioni.

Sarebbe facile citare una grande vittoria come ad esempio la vendetta sul Liverpool ad Atene, ma la partita che più mi ha lasciato emozioni è, purtroppo, una sconfitta: Milan-Roma 1-3, giocata il 14 Maggio del 2016. Fu la mia prima volta a San Siro e rimasi estasiato, un sogno ad occhi aperti nonostante la brutta sconfitta. Non dimenticherò mai l’emozione che mi pervase; tra i ricordi di quella sera vi è anche il momento in cui sbocciò il mio amore calcistico per Gianluigi Donnarumma, disputò un grande match nonostante i 3 gol subiti.

L’impresa calcistica che ammiro di più.

Sicuramente la vittoria del Leicster City F.C. di mister Ranieri, non è un evento abituale. Non te lo aspetti. Rimontare in partita secca è sicuramente sconvolgente e da ricordare, ma vincere una competizione di 38 match con una rosa decisamente modesta contro colossi come Manchester City, Liverpool, Chelsea, Manchester United non è facile e non è da poco. L’esemplificazione della classe operaia in paradiso, è sicuramente una impresa degna di ammirazione.

La colonna sonora che mi gasa prima di ogni partita.

Prima di ogni match è mia abitudine ascoltare diversi pezzi dei Two Steps From Hell, sicuramente quello che più mi carica a molla è “Victory”.

Il calciatore scomparso che richiamerei in vita.

Hendrik Johannes Cruijff. Sicuramente richiamerei lui in vita. Un genio, un talento unico nel suo genere, centrocampista totale, creatore di una finta diventata iconica la Cruijff draaj, perno del “totaalvoetbal” ciò che i più conoscono come “calcio totale” e sintesi di come io intendo il calcio che potrebbe spiegarsi con una sua citazione: «Ogni allenatore parla di movimento, dice di correre sempre. Io dico: non correte molto. Il calcio è un gioco in cui si gioca con il cervello. Bisogna trovarsi nel posto giusto nel momento giusto, né troppo tardi, né troppo presto.»

La tua citazione preferita legata al Milan.

Probabilmente fino a qualche giorno fa sarebbe stata la famosa frase del nostro fondatore Herbert Kilpin, ma Paolo Maldini ha parlato poco tempo fa riassumendo ciò che effettivamente siamo ed è diventata sicuramente la mia citazione preferita riguardante il Milan: “Il Milan è sempre stata una squadra di alti e di bassi, siamo andati in B ma abbiamo toccato dei vertici che le altre squadre non hanno mai toccato”. Perché questo è ciò che siamo, una squadra che può compiere qualsiasi impresa. Dobbiamo crederci.

Simone (classe 1997), è nato a Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania, ed è un grande appassionato di storia. Su Twitter potete trovarlo come: @LaJambeNoir7.

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