Sinisa sì, Sinisa no: il chiarimento.

Tutto nasce da un tweet, uno dei tanti, uno di quelli che scrivi senza pensarci nemmeno troppo. Lo riporto: “Sono uno che lo difende e che lo ha difeso sempre, ma comincio a pensare che sostituire Miha potrebbe non essere follia. Spiego: ci ha resi una squadra, grandissimo lavoro. Lui, però, non ti darà mai bel calcio, giusto far maturare il suo lavoro”. Adesso, mio malgrado, tocca spiegare il senso di ciò che, in 140 caratteri, spesso è difficile da articolare e motivare, esponendosi ad interpretazioni errate e critiche. Come detto, il sottoscritto ha sempre difeso Sinisa, non tanto per affezione verso la persona(che il tifo milanista inizia ad apprezzare), quanto perchè ritengo giusto garantire un campione di 38partite a qualunque allenatore, anche il Filippo Inzaghi di turno(Pippo è un altro, Pippo è sacro, Filippo è il terzo figlio della famiglia Inzaghi), salvo eventi catastrofici. Sinisa ha dei meriti evidenti in questa annata, anche se, nel bene e nel male è sempre giusto attendere la fine del campionato per stendere un giudizio completo, dettagliato. I capi di difesa del serbo sono molteplici. Comincerei dall’aspetto fisico e atletico. Mica cavoli, la squadra corre per novanta minuti, ha gamba in ogni suo elemento e non affiora quasi mai stanchezza negli 11 titolari(quasi sempre gli stessi). Condizione fisica eccellente che affiora soprattutto nel numero ridotto di infortuni, probabilmente la novità più piacevole da molti anni a questa parte. Il merito più grande del serbo è quello di aver dato un’identità alla squadra. Già, perché adesso il Milan è una squadra, tutto sembra avere un senso, niente di trascendentale, ma sembra si remi tutti verso una direzione, non sembrano esserci distrazioni e perfino un uomo mediatico come Balotelli non fa più notizia, perchè il singolo ha lasciato il posto al collettivo. Altro grande merito è la solidità difensiva dal post Milan-Napoli in poi, la quale vede nel Milan una delle squadre più apprezzabili dell’intera serie A. E proprio da quel Milan-Napoli così sciagurato, la squadra sembra avere una personalità diversa nei big match, come testimoniato dalle trasferte di Roma e Napoli e dalle vittorie interne contro Fiorentina ed Inter. Allora, dov’è che Sinisa pecca così tanto dal comprendere e giustificare una sua eventuale sostituzione? Beh, l’ex Samp non è esattamente un amante del bel giuoco, i milanisti ed il nostro Presidente, sì. Sembra difficile pensare ad una squadra tecnica e di stile in relazione a lui, semplicemente perchè non è nelle sue caratteristiche e probabilmente mai lo sarà. Ecco perchè la candidatura di Roberto Donadoni sembra sempre più credibile, per poter lavorare sulla base dell’ottimo operato di questa annata e mettere in cantiere, oltre ad una SQUADRA, un collettivo propositivo ed elegante. Bisogna tuttavia aggiungere, anche se sembra quasi superfluo, che questo ragionamento va di pari passo solo ed esclusivamente in seguito ad una campagna acquisti importante, fatta di investimenti pesanti, altrimenti sarebbe più che giusto confermare Mihajlovic alla guida tecnica per dare continuità al progetto, senza se e senza ma.

 @Kondorob

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