Sull’Honda dell’entusiasmo.

Il weekend rossonero, come da otto giornate a questa parte, ritorna ad essere dolce e felice così come è felice il mood di ogni tifoso del Milan. Mai come da due-tre anni a questa parte, il Milan è una squadra di calcio: certo, non quella squadra di calcio che ci faceva stropicciare gli occhi, non quella squadra che ci faceva dire: “No, non è possibile, l’ha fatto davvero!”, ma è pur sempre una squadra di calcio che riesce a farsi rispettare e che ha trovato una giusta quadratura.

Il gioco pian piano migliora, senza strafare e le idee di Sinisa sono ben applicate in campo con dedizione e tenacia. E’ questo quello che si è visto contro il Torino a San Siro sabato sera: una squadra entrata in campo con il solo intento di vincere e di cercare di segnare subito per poi non dover faticare dopo, oltre ad un eccellente ritmo di gioco dettata da una forma fisica ed atletica invidiabile e che è punto cardine del Milan 2.0 targato Sinisa, che non ha più rinunciato a quel 4-4-2 che lasciava qualche dubbio all’inizio e che poi piano piano si è rivelato modulo adatto. Così come non ha rinunciato a Zapata, altra prestazione ottima da parte del colombiano il quale ha lasciato tirare solo una volta Immobile che ha visto il suo tiro respinto dalla mano di Donnarumma che anche questa volta ha deciso di mettere a dura prova il nostro cuore con un’uscita a dir poco azzardata per poi rimediare con uno straordinario riflesso.
Il simbolo di questo Milan è proprio questo: nessun gioiello da 50-60M, ma tantissima dedizione e voglia di rimediare agli errori ed anche il criticato (giustamente) Bertolacci che nelle ultime uscite non aveva dimostrato sia dal punto di vista caratteriale che qualitativo di essere all’altezza di questo Milan, riesce ad essere molto più concreto sebbene gli ampissimi margini di miglioramento conoscendo le sue qualità. Sugli esterni il lavoro di Bonaventura (un po’ spento ma non ha buttato MAI un pallone) e di Honda è fondamentale, in particolar modo quando s’accentrano per aiutare i due centrocampisti in mezzo. Al fianco di Bertolacci ha giocato il solito sontuoso Kucka che a quanto pare s’è messo in testa di far rimangiare le (brutte) parole dette in quel 27/08/2015 a tutti i tifosi rossoneri (me compreso) ed alle testate giornalistiche o presunte tali che sfottevano a cuor leggero paragonando quest’acquisto con quello fallito (fortunatamente) di Kondogbia, approdato sull’altra sponda del Naviglio.
Domani contro l’Alessandria giocheranno le “riserve” ma nel reparto attaccanti ci saranno dei capovolgimenti di fronte nelle giornate di campionato successive: la butta notizia di oggi è che Niang si è infortunato e ne avrà almeno per due mesi. Non che personalmente mi viene tanto da strapparmi i capelli, ma il ragazzo in questi mesi ce l’ha messa tutta sacrificandosi tantissimo per la squadra e dando tutto in campo sebbene si dimentichi spesso che il suo ruolo è quello di avere la freddezza di segnare davanti al portiere. E quello che mi fa ancora più paura sono le alternative a Mbaye: chi lo sostituirà? Balotelli? Boateng? Menez? Luiz Adriano? Sul primo non c’è molto da aggiungere, abbiamo già affrontato il tema numerose volte. Boateng ha una condizione fisica abbastanza discutibile, così come Menez che però ha l’ampia giustificazione di aver perso mesi di preparazione e gioco a causa di un infortunio grave. E Luiz Adriano? Che fine ha fatto? Purtroppo supponiamo che il suo destino sia lontano dal Milan e la sensazione è che difficilmente lo vedremo in campo, pur non concordando con questa decisione. Nelle prossime partite capiremo cos’avrà scelto il mister a partire da domani dove ovviamente è vietato sbagliare per raggiungere la finale di Coppa Italia.

@simostu9

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