Milan-Sampdoria: #IZBACK, but #IZDIFFERENT

Dopo un finale di 2019 funestato dalla pesantissima sconfitta per 5-0 in casa dell’Atalanta, il 2020 del Milan inizia in una soleggiata Epifania.

La seconda decade del nuovo millennio incomincia con Milan-Sampdoria, ma soprattutto con il ritorno in maglia rossonera di Zlatan Ibrahimovic, dopo 8 anni lontano da Milano.
Boban e Maldini hanno individuato in lui l’uomo perfetto per risolvere i problemi del Milan, soprattutto in zona gol.

Il vecchio Ibrahimovic ha portato una ventata di entusiasmo e ottimismo che mancava a tutto il popolo milanista che, in occasione del suo ritorno a San Siro, ha gremito lo stadio.

Lo striscione della Curva Sud dedicato al ritorno di Ibrahimovic

La partita è importante, è vero, ma tutti quanti guardano la panchina e accolgono ogni mossa del gigante svedese con un boato fin dal riscaldamento.

La squadra guidata da Pioli non riesce a segnare, pur giocando una partita offensiva. Piatek conferma il suo essere evanescente, ma a sua parziale discolpa va detto che non è servito bene dai compagni, soprattutto da Suso e Calhanoglu.

Al minuto 55‘ ecco il momento che tutti i presenti a San Siro aspettavano: Il ritorno in campo dello svedese che sostituisce Piatek. Da quel momento tutti aspettano la magia di Ibra, come succedeva esattamente 10 anni fa. Ibra però è un po’ fuori condizione, non giocando dallo scorso ottobre in MLS e si vede. Gioca praticamente da fermo e passeggia per il campo in attesa di una palla buona da spingere in porta.

Non avendo troppe occasioni da parte dei compagni, Zlatan prova a fare l’assist-man con alcuni tocchi: sedici tocchi totali, undici sono diventati passaggi per i compagni con una precisione del 63,6% (sette i passaggi riusciti). Ibra sembra essersi trovato meglio con la catena di sinistra e Calhanoglu, 45,5% dei passaggi, rispetto a quella di destra con Suso.

I compagni, va detto, non sono abituati ad avere una presenza come la sua in campo e dovranno per forza di cose abituarsi a servirlo in un certo modo per farlo rendere al meglio al netto dei suoi limiti anagrafici e di condizione atletica. Anche Zlatan deve abituarsi ai nuovi compagni che sono giocatori molto diversi rispetto a quelli a cui era abituato nella sua prima esperienza milanista.

La zampata vincente purtroppo non arriverà e il Milan si deve accontentare di un misero pareggio contro la Sampdoria. Non tutto è da buttare, considerate anche un paio di occasioni con cui la squadra genovese avrebbe potuto passare in vantaggio (solo dei prodigi di Donnarumma l’hanno impedito), ma c’è un po’ di amaro in bocca dato dal fatto che tutti i tifosi milanisti speravano che la batosta di Bergamo potesse aver risvegliato l’orgoglio dei nostri giocatori.

A fine partita, una frase di Pioli fa riflettere molto sulla condizione del Milan di questa stagione e un po’ preoccupa:

Ci è mancata qualità e senza di quella, con poca precisione tecnica, è difficile vincere“.

La mancanza di qualità continua ad essere un problema non da poco. Boban e Maldini hanno individuato nel 38enne Ibrahimovic parte della soluzione. Speriamo che abbiano ragione e che affidarsi ad un singolo Deus ex machina alla fine paghi.

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