Milan-Juve: Il nostro Superclàsico

Milan-Juve

Alle 20:30 di ieri, 11 Novembre 2018, veniva fischiato il calcio d’inizio di Milan-Juventus. Dall’altra parte del mondo, più o meno in contemporanea, iniziava il Supeclàsico argentino Boca-River, forse il derby più caldo del mondo. La partita di Buenos Aires è chiamata “Superclàsico”, lo stesso si può dire per Milan-Juventus degli ultimi anni.

Avevamo scritto tempo fa come Milan-Juve sia sempre la stessa partita, ieri sera si è confermata questa regola, a maggior ragione considerando che la squadra bianconera è molto più forte e solida rispetto a quella di un anno fa. Anche la squadra rossonera è diversa, abbiamo perso Bonucci che è tornato in quello che era il suo stadio fino a qualche mese fa e ha scelto di nascondersi dietro alla “scelta tecnica” del suo allenatore di non schierarlo in campo, ma abbiamo trovato un centravanti come Higuain.

Già, Higuain ha affrontato il suo passato e come spesso gli è successo in carriera, quando i palloni sono decisivi e le partite sono quelle che contano, l’argentino si eclissa e sparisce schiacciato forse dalla tensione, forse dalla consapevolezza di non essere del tutto all’altezza di certe serate e l’espulsione prima della fine per aver insultato l’arbitro è fin troppo esplicativa.

Il momento che ha sancito la fine di ogni speranza di fare risultato per i rossoneri è il calcio di rigore sbagliato da Higuain quando il risultato era ancora sull’1-0 per i bianconeri.  Forse è stato bravo il portiere polacco con il cognome difficile a parare il tiro del Pipita, ma sull’eterna diatriba errore dell’attaccante Vs bravura del portiere torneremo un’altra volta.

La Juventus non ha dato l’impressione di essere irresistibile, anche se ha giocato con tutta l’artiglieria pesante schierata in campo. Non si è vista una netta superiorità bianconera come altre volte (il 2-0 di Ronaldo è arrivato per forza di inerzia, non perchè la Juventus effettivamente meritasse di raddoppiare il vantaggio) e forse è proprio per questo che la sconfitta brucia di più.
Brucia sapere che gli avversari vincono pur senza strafare, giochicchiando consapevoli della loro forza, del loro organico e delle loro individualità. La differenza tra noi e loro sta tutta qui e purtroppo non è cosa da poco.

Facebooktwitter

Rispondi