Intervista (inventata) ai Presidenti Silvio Berlusconi

Siamo un po’ emozionati, è un momento che aspettavamo con grande ansia, noi di Kilpin Cafè. Abbiamo preparato tutto nei minimi dettagli. La matita è ben appuntita, pronta a non perdere nemmeno un passaggio, una vocale. Abbiamo anche il registratore, anzi due, hai visto mai che uno non funzioni. Guardo Rub e Simone, sono molto tesi, ma fingono di essere sereni. Il primo sarà al quarto caffè, il secondo mangia, oserei dire sgranocchia, l’indice della mano destra, con la sinistra regge il suo “My Way”, pronto ad essere fregiato con la dedica e la grande B della firma del nostro ospite: Silvio Berlusconi.
Non faccio nemmeno in tempo a prendere una sedia in più delle cinque previste che suonano alla porta. Apriamo e davanti a noi vediamo due uomini. Li riconosciamo, sono identici. Ci rassicurano con quel sorriso che ha fatto innamorare, forse illudere, milioni di italiani. Sono loro a metterci a nostro agio. Faccio segno di sedersi, forse in modo un po’ impacciato. Verso dell’acqua nei due bicchieri, un po’ cade sul tavolo e su dei fogli che presto diventeranno immondizia. Poco male, Silvio coglie l’occasione per fare una delle sue battute: “una volta cadde anche a me un po’ d’acqua, fu così che si formò l’Oceano”. Risate, anche scomposte, certamente nervose. Sistemo i fogli con le domande, schiarisco la voce, si parte.
-Presidenti Berlusconi, 30anni di Milan: il ricordo più bello?
Silvio1: Certamente la prima Coppa Campioni, fu per me la realizzazione di ciò che solo pochi anni prima avevo sperato tra le risate degli interlocutori.
Silvio2: La finale di Atene. Serviva quella vittoria. L’italia aveva vinto il Mondiale in estate e Prodi era presidente, per me era un grosso problema, i sondaggi sono fortemente influenzati da questi dettagli.

-Il giocatore che più avete amato?
Silvio1: Difficile da dire, per me sono tutti come figli. Ogni giocatore acquisito dall’86 è stato scelto da me in persona, innanzitutto per le qualità morali, prima ancora che per quelle sportive.
Silvio2: i colpi alla Ronaldinho ci permettono di incrementare il nostro fatturato, incrementare la qualità del giuoco e, soprattutto, vincere le Politiche(ride).

-Adriano Galliani, fido scudiero di tutta la sua storia rossonera. Come ce lo descrive?
Silvio1: Ahhh, Adriano, Adriano, ci diamo del Lei, ma per me è divenuto come un fratello minore. Quando decise di dimettersi fu un duro colpo per me. Mamma Rosa mi ha sempre raccomandato di fidarmi solo di poche persone e mi ha sempre messo in guardia dalle cattive persone, ecco perché lui devo tenerlo stretto, è il mio scudiero.
Silvio2: Il dottor Galliani è una persona molto competente, non mi priverei mai delle sue conoscenze, delle sue amicizie, delle sue competenze per i diritti TV. Mi permetto di dire che l’italia è molto dietro in questo settore, proveremo a cambiare in Lega la situazione attuale.

Piccola pausa, sta andando tutto bene, lo staff dei presidenti ci mette fretta, devono fare un giro delle più grandi testate italiane, non possono dedicarci molto tempo. Proseguiamo.

Ultime domande: che ne sarà del Milan futuro? Chi alla presidenza? Sua figlia Marina spinge per la cessione?
Silvio1: Il Milan del futuro è già presente. Giovani forti, possibilmente italiani. Crediamo molto nel lavoro del Settore Giovanile. A fianco di questo mix è necessario mettere dei giocatori forti e di esperienza, stiamo lavorando su questo con forte unità di intenti. Marina dice di fare ciò che vuole il mio cuore, mi lascia libero di decidere. Il Milan è una priorità della famiglia Berlusconi.
Silvio2: Difficile dire cosa sarà del futuro, a tal proposito abbiamo firmato un patto bilaterale di segretezza con mr.Bee per cui non posso dire più di tanto. Il Milan costa molto alla mia famiglia ed è necessario un ridimensionamento dei costi, ce lo impone anche il forte senso di responsabilità verso la salute delle nostre imprese.

Ultima domanda, Presidenti: un auspicio per il Milan del futuro?

I due si guardano, certo, idee divergenti, pragmatismo e amore, ma a piena voce, scuotendo la mano destra, col solito fare:

“IL MILAN TORNERÀ AD ESSERE VINCENTE E PADRONE DEL GIUOCO IN ITALIA, IN EUROPA, NEL MONDO”

 

Auguri, Presidente Berlusconi.

@Kondorob

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