C’era una volta… Zlatan Ibrahimovic

Tra i grandi campioni che hanno corso sul prato di San Siro, non possiamo dimenticare Zlatan Ibrahimovic.

Zlatan Ibrahimovic nasce a Malmö, in Svezia il 3 Ottobre 1981 da genitori immigrati jugoslavi. Cresce nel sobborgo di Rosengard, non proprio un paradiso. Qui impara fin da piccolo la dura legge della strada, a scuola il piccolo Zlatan non ci va mai, preferisce giocare a pallone con i suoi amici e si diverte a umiliarli con giocate che manterrà anche da professionista. Per sua stessa ammissione nella sua biografia “Io,Ibra” racconterà di essere andato a scuola solo per vedere i video dei campioni del pallone a cui si ispirava per le sue giocate.

Se Zlatan non avesse incontrato Mike Andersson, quello che sarà poi il suo primo allenatore al Malmö, avrebbe sicuramente intrapreso la carriera di delinquente. Il suo temperamento focoso, la sua sfacciataggine se le porterà dietro in tutti i campi da calcio d’Europa.

Dal punto di vista tecnico, Ibra è un vero e proprio fenomeno. Un calciatore completo, un grandissimo finalizzatore e uomo assist. Da solo è in grado di mettere in apprensione qualsiasi difesa avversaria ed è capace di gol e giocate spettacolari che umiliano gli avversari ed esaltano il pubblico.

Dopo essersi fatto le ossa con la squadra della sua città, è approdato all’Ajax, dove vince subito lo scudetto e la coppa d’Olanda e dove si fa notare anche a livello internazionale. Successivamente è stato acquistato dalla Juventus nel 2004. Servirà la “Vecchia Signora” fino al 2006, vincendo uno scudetto.
A causa dello scandalo del calcio scommesse, passerà all’Inter dove resterà fino al 2009. Con i Nerazzurri vincerà 3 Scudetti e una Coppa Italia.

Dopo la parentesi italiana, si trasferisce a Barcellona dove vincerà Supercoppa Spagnola, Supercoppa UEFA e Mondiale per Club nel 2009. Nel 2010 non riuscirà ad essere decisivo come l’anno precedente, anche a causa di numerosi contrasti con parte dello spogliatoio balugrana e con l’allenatore Pep Guardiola.

La sua vita si intreccia con i colori rossoneri il 28 agosto 2010, quando il Milan lo ingaggia con la formula del prestito con diritto di riscatto. Già dalla sua presentazione ufficiale a San Siro, si capisce che ha voglia di riscatto: Lo stadio è pieno come per le grandi occasioni. Zlatan viene presentato con tanto di passerella fino al centrocampo, microfono alla mano è subito chiaro: “Io sono venuto qui per vincere, quest’anno vinciamo tutto”.

La folla è subito in delirio. Ibra manterrà la promessa in parte, consegnando al Milan lo scudetto e la Supercoppa Italiana, ma non riuscirà a superare l’unico grande scoglio contro cui sbatte per tutta la sua carriera: vincere la Champions League.

Nel 2010-2011 vince comunque il campionato e si conferma capocannoniere con 28 gol. E’ stato l’unico giocatore della storia della Serie A a vincere questo titolo con 3 squadre italiane diverse (Juventus, Inter, Milan).

Nel 2011-2012 viene pienamente riscattato dal Milan. Vince subito la Supercoppa Italiana contro l’Inter nel derby giocato a Pechino. La stagione però sarà più grigia per lui, anche a causa di numerose giornate di squalifica accumulate nel corso della stessa. Non riuscirà a ripetersi con la vittoria del Campionato, che finirà a Torino alla Juve di Conte, che inaugurerà così il suo ciclo di vittorie che si mantiene fino ad oggi.

Al termine della stagione, sorprendentemente, viene ceduto assieme al difensore brasiliano Thiago Silva. La trattativa sottotraccia porterà 63 milioni complessivi nelle casse della società rossonera e i due giocatori saranno venduti al Paris Saint Germain.

Con il Milan ha collezionato 61 presenze e 42 gol in 2 stagioni.

Per dare un’idea della strapotenza tecnica del giocatore ho scelto 3 gol che reputo rappresentativi. Due con la maglia del Milan e uno con la nazionale svedese.

Come recita nello spot Nike di cui è testimonial: “Dare to Zlatan!”

Nel calcio italiano odierno, un giocatore così ce lo sogniamo per anni…

 

@TheRub14

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