Remuntarem! O forse no… La duplice natura della Remuntada

Remuntada

Abbiamo letto un sacco di cose, forse pure troppe, legate alla clamorosa eliminazione della Nazionale italiana dai prossimi mondiali di Russia. Molti hanno scritto giudizi tecnico-tattici. Quello su cui vogliamo porre l’attenzione, è più una questione emotiva e motivazionale che poche volte nella storia recente del calcio ha portato gli esiti sperati.

Il termine Remuntada è un neologismo che deriva dal catalano e sta a indicare quello che può essere definito come un clamoroso ribaltone, cioè uno stravolgere totalmente un risultato a favore di una squadra che è in svantaggio. Il termine può essere usato sia durante la partita, ma soprattutto è utilizzato per fare riferimento al risolversi di gare giocate tra andata e ritorno. Ci sono diversi esempi di “remuntade” più o meno riuscite, ma tendenzialmente non è un termine e una filosofia che porta molta fortuna. Questo lo sa bene il Barcellona, per fare un nome di una squadra. È diventata celebre l’espressione Remuntarem usata per spingere il Barcellona a ribaltare la situazione di svantaggio. Una prima idea di questo motto, poi diventato virale gli anni a seguire, si è avuto contro l’Inter nella semifinale di Champions del 2010. In quell’occasione la remuntada non riuscì agli uomini di Guardiola e i cuginastri ottennero il pass per la gloriosa finale di Madrid.

Ci sono però partite in cui la remuntada è riuscita. Purtroppo ci tocca ricordare la finale-che-non-esiste di Istanbul 2005 in cui, vabè…lo sapete…ancora fa male.

Abbiamo notato una costante tra rimonte riuscite e quelle fallite: il fatto che le partite che sono state pubblicizzate con slogan come “è la gara della rimonta“, “la remuntada è possibile” ecc., siano quelle nelle quali la squadra che è già in vantaggio trionfa. Le remuntade vere e proprie si definiscono per non essere introdotte come tali, ma mantengono caratteristiche di sorpresa.

Ancora prendendo il Barcellona come esempio, è rimasta negli occhi di tutti gli appassionati l’incredibile partita di Champions League contro il PSG dell’anno scorso in cui il Barça è riuscito a ribaltare un risultato che sembrava una sentenza: un 4-0 subìto nella gara di andata a Parigi, trasformato in un pazzesco 6-1 in quella di ritorno. Il video qui sotto è un po’ lungo, ma emotivamente molto carico, vale la pena vederlo per intero e rende perfettamente l’idea di cosa significhi ribaltare una situazione di svantaggio.

L’abbiamo fatta un po’ lunga, ma torniamo alla recente partita della nazionale contro la Svezia. La partita era già di per sè carica di motivazioni da “dentro o fuori”, ma anche per colpa della stampa, si è caricata troppo con toni epici e da remuntada, dovendo ribaltare a tutti i costi il risultato di svantaggio iniziale. Come spesso è successo, la rimonta non è riuscita e saremo costretti a vedere il prossimo mondiale dal divano di casa. Ci serva da lezione anche questo, oltre ad una riforma del calcio italiano che sembra indispensabile, sarebbe ora di non parlare di remuntada, di ribaltoni vari, ma di giocare a pallone senza troppi proclami.

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