Quei boati che non sento più

Citando il vocabolario Treccani: boato s. m. [dal lat. boatus -us, der. del verbo boare «gridare, rimbombare», gr. βοάω]. – Rumore forte e cupo, di solito sotterraneo: il terremoto fu preceduto da forti boati; meno com., i b. del tuono.

L’ispirazione per questo pezzo mi è venuta quando ho rivisto questo video. Qui più che le immagini, la cui qualità è discutibile, il vero protagonista è l’audio ambientale. Durante una qualsiasi partita, oltre che la componente visiva è fondamentale anche l’acustica per creare quell’atmosfera unica che solo allo stadio si può percepire.

Se chiedete ad un qualsiasi tifoso quale sia la parte più emozionante del vivere un incontro da spettatore allo stadio, quasi sicuramente vi risponderà che è lì per sgolarsi per la sua squadra, per cantare anche contro gli avversari rivali magari, ma soprattutto per contribuire alla creazione di quel boato di gioia che è immediatamente successivo alla palla in rete.

C’era un tempo in cui lo stadio era sempre colmo, c’erano serate in cui il boato del pubblico era talmente forte da far sembrare San Siro per davvero la porta dell’Inferno, c’era un tempo in cui il Milan permetteva tutto questo.

Oggi non è più così. Da circa un anno non frequento lo stadio, ma anche vedendo le partite da casa mi sono reso conto che l’atmosfera è ben lontana dall’essere paragonabile ai gloriosi tempi in cui la curva e tutto lo stadio rossonero si facevano sentire e in cui lo stadio sembrava vivo. Oggi salvo qualche coro classico, l’atmosfera è molto più fredda e distaccata. I motivi li sappiamo tutti e sono evidentissimi: la carenza di gioco e risultati influisce anche e soprattutto sulla presenza e coinvolgimento del pubblico allo stadio.

È vero, il boato dopo il gol c’è anche adesso, ma in confronto a quelli che c’erano per esempio durante “la partita perfetta” Milan-Manchester del 2007, sembrano quasi sussurri. Certo le circostanze erano diverse, era diversissimo il Milan, ma se sentiamo il boato di San Siro adesso non è convinto come in precedenza, anzi, data la situazione sembra un boato quasi di sorpresa e stupore per quanto sta accadendo.

Per trovare analogie con quello che intendo per boato e quello che in Spagna definiscono “miedo escènico”, si può fare un salto allo Juventus Stadium o allo stadio San Paolo di Napoli. In questi ambienti, nonostante la riduzione del rumore, si sente benissimo la spinta del pubblico e il boato di cui ho parlato fin’ora anche dalla televisione. Questo succede perchè di fatto la squadra emoziona il pubblico, lo eccita ed esalta. Per noi milanisti queste emozioni sono ridotte, assopite e la partecipazione è di conseguenza minore.

La ricetta per tornare a far tremare lo stadio e coinvolgere tutti i tifosi a San Siro è abbastanza semplice sulla carta: tornare a vincere e convincere. Ricetta che sembra semplice ad una prima lettura, ma che per essere realizzata ha bisogno di molti ingredienti che ora come ora sembrano mancare nella dispensa di Casa Milan.

La speranza è che la squadra e la società tornino a far ruggire San Siro come un tempo nel più breve tempo possibile. Nel frattempo ne approfitto per fare a tutti voi i miei più sinceri Auguri di buon Natale. Ci si rivede nel 2016, sperando che sia l’anno della definitiva rinascita rossonera.

Auguri a tutti!

@TheRub14

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