Ottimismo? No, è l’ora del requiem rossonero

Fonte: dagospia.com
Fonte: dagospia.com

Del Milan si dice di tutto, eppure non si sa niente. Non si sa chi sarà l’allenatore della prossima stagione, non si sa quali scelte di mercato verranno fatte, non si sa se vi sarà l’ingresso di nuovi soci, niente di niente. Ma questo ermetismo non è legato ad una comunione di intenti e compattezza delle parti societarie bensì ad una mancanza di chiarezza e improvvisazione tale che getterebbero nello sconforto il più inguaribile degli ottimisti. Ad ogni passo falso sportivo si apre una crisi che colpisce ogni ramo ed in cui i media sguazzano allegramente come porci nel fango. Ma il dato di fatto è uno ed incontrovertibile: il Milan Berlusconiano è alla frutta. Attendiamo che l’ennesimo atto di follia presidenziale(avvicendamento Miha-Brocchi) venga messo in atto per stilare la sentenza definitiva. Eh già, perchè tutto sembra essersi svuotato di una logica, tutto va sui binari(sì, ho scritto binari. Ahh, avere la stampa dalla propria…) del disfacimento quasi ricercato, quasi di matrice teatrale, dettato dai piani alti. E potremmo stare a parlare di Galliani, di Mihajlovic, di Bertolacci, di Calabria, del cognato di Galliani che ruba le maglie da Milanello ma che in realtà non le ha rubate e che in realtà non era nemmeno cognato di Galliani che al mercato mio padre comprò. Ecco, questo breve, angosciante editoriale sia la fedele e speculare immagine di questo Milan. Uno spettacolo misero, ridondante, noioso.

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