Musica, Frustrazione e Speranza

“Quando capirai? quando smetterai di credere bugie? Il calcio non dimostra niente. Quando capirai? Quando smetterai? Il calcio non vuol dire niente..”.

Come di consueto ascolto musica in cerca di ispirazione, di un’idea, mentre in testa mille pensieri si sovrappongono con un tempismo che neanche una sovrapposizione di Abate.

La canzone è tratta dall’album “Fùtbol” di Peppe Servillo. È un album che fa da commentario al libro Fùtbol di Osvaldo Soriano. Il CD si compone di 13 tracce che fanno da commento ad alcuni capitoli ed episodi del libro.

La citazione in apertura deriva dalla canzone “Il Mancino”, che con toni molto malinconici descrive la condizione di un giocatore mancino, troppo spesso emarginato. Più che la condizione del mancino descritta magistralmente dalla voce di Servillo, la canzone esprime perfettamente il mio stato d’animo quando penso alle ultime uscite della nostra squadra del cuore.

Le pessime uscite con Sassuolo, Chievo e Lazio non hanno fatto altro che inasprire il sentimento di scoramento e tristezza per aver buttato via un’altra stagione e probabilmente essere condannati a non raccogliere niente di buono da quest’anno calcistico se non l’ennesimo cambio di allenatore dopo la fine del campionato.

Ho letto e continuo a leggere diversi punti di vista sulla squadra, sulla gestione Sinisa e su quello che un tempo era il nostro Presidente. Probabilmente hanno ragione tutti: ha ragione chi da la colpa dell’ennesimo anno fallimentare alla società, ha ragione chi da la colpa a Mihajlovic per non esser stato in grado di dare un gioco alla squadra e ha ragione chi incolpa i giocatori, troppo spesso accusati di non onorare la maglia che indossano.

Quello che mi chiedo è se effettivamente valga la pena prendersela così tanto per dei risultati negativi e frustrarsi a tal punto di riversare tutta la rabbia in post sui social, addirittura arrivando ad insultare altri tifosi (della stessa squadra) per opinioni o analisi diverse riguardo una qualsiasi situazione. Questa brutto trend si ripete da diverso tempo ormai.

Alcuni obiettano che nonostante i mille problemi, il non gioco e i giocatori non da Milan siamo comunque giunti in finale di Coppa Italia. È vero, siamo in finale, ma non dobbiamo dimenticare il percorso più che abbordabile che ci ha portato ad arrivare a questo traguardo insperato. Per la finale del 21 maggio siamo nettamente sfavoriti, ma è bello poter credere nell’impresa di battere gli odiati bianconeri.

Nell’attesa di vedere come arriviamo a quella che per noi è la partita dell’anno, continueremo a tifare per i colori più belli del mondo. Non credo valga la pena prendercela tra di noi per opinioni divergenti su alcuni argomenti. La frustrazione che abbiamo non è colpa dell’interlocutore che magari cerca un confronto civile o uno scambio di pareri, ma di una situazione più ampia e complessa, che va oltre ciò che interessa maggiormente al tifoso, cioè il risultato.

In fondo non vale davvero la pena di prendercela tra di noi per sancire chi ha ragione e chi ha torto sulle varie vicende societarie, di allenatore e di giocatori. Il calcio è materia opinabile e allo stesso tempo “non dimostra niente”.

@TheRub14

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