Milan-Lazio: Rigore & Rissa

Milan-Lazio di sabato sera, è stata da molti e per lungo tempo presentata come la partita più importante della stagione in ottica qualificazione in Champions League.
La Lazio, vincendo, aveva la possibilità di raggiungere i rossoneri al quarto posto, mentre il Milan di allungare sulle inseguitrici e consolidare l’ambito obiettivo stagionale.

Le motivazioni erano molte per entrambe le squadre e, come da pronostico, nessuno si è risparmiato nella battaglia di San Siro.

La partita è stata molto bella e tesa fin dal fischio di inizio. La squadra di Inzaghi ha avuto subito una bella occasione con Immobile, ben sventata da Reina, chiamato in causa da Gattuso in sostituzione del convalescente Donnarumma.

Pian piano inizia a giocare anche il Milan e Piatek ha un’ottima occasione con un bel colpo di testa, che sfiora il palo. Il primo tempo si conclude sullo 0-0 nonostante la Lazio abbia centrato un palo clamoroso con Immobile.

Nella ripresa, Gattuso deve fare i conti con gli infortuni: out Romagnoli e Calabria, dentro Laxalt e Zapata per un 3-4-2-1. Col cambio di modulo, i rossoneri coprono meglio il campo, guadagnano metri e attaccano con più uomini.

La partita sembra destinata a terminare in parità, ma nell’ultimo quarto d’ora di gara succede di tutto: L’arbitro Rocchi, prima concede un rigore ai rossoneri per presunto fallo di mano di Acerbi in area, poi grazie alla VAR, revoca il tiro dal dischetto. Lo stesso non accade due minuti più tardi, al ’79 quando Durmisi stende Musacchio.

Kessie trasforma il calcio di rigore e indirizza la partita sui giusti binari per i rossoneri. Il finale di partita è un arrembaggio da parte dei biancocelesti che nel recupero reclamano un rigore a favore per presunto fallo di Rodriguez su Milinkovic-Savic. L’arbitro lascia correre e la partita termina così con la vittoria del Milan.

L’esultanza di Kessie dopo la trasformazione del calcio di rigore.

Il brutto spettacolo però, deve ancora cominciare: Subito dopo il fischio finale, si accende una rissa tra i giocatori e c’è un parapiglia.

Oltre a questa brutta immagine che ci ha lasciato questa partita, Kessie e Bakayoko, in seguito alle dichiarazioni di Acerbi, che prima della partita aveva detto in modo molto provocatorio: “A singoli non c’è paragone con il Milan: meglio la Lazio“, durante il classico saluto verso la curva sud e i tifosi mostrano al pubblico come un trofeo la maglia di Acerbi scambiata poco prima.

Il difensore biancoceleste non prende bene il gesto scherzoso e forse evitabile dei due centrocampisti rossoneri e si lamenta tramite il proprio account instagram.
Kessie e Bakayoko sono costretti a chiedere scusa per l’innocente bravata e il Milan, il giorno dopo la partita (domenica) prende posizione sulla vicenda:

I giocatori rossoneri, a fine partita, si sono recati sotto la curva Sud dello stadio di San Siro per salutare il pubblico. È consuetudine che si avvicinino agli spalti per un ringraziamento finale. Ieri sera Bakayoko ha raggiunto i compagni sotto gli spalti con la maglia di Francesco Acerbi, avendo poco prima sportivamente effettuato lo scambio di casacche e l’ha mostrata per pochi secondi al pubblico, nel solo intento di celebrare una vittoria importante senza finalità di scherno, né intenti aggressivi o anti-sportivi. Un’innocente, ingenua risposta allo scambio amichevole di tweet con Acerbi nei giorni che avevano preceduto la gara.

I media fanno il resto. Bakayoko e Kessie sono presi di mira e si invoca anche la squalifica per comportamenti antisportivi. Forse saranno soggetti addirittura a prova TV per aver, in modo scherzoso e mai offensivo, mostrato la maglietta di Acerbi dopo averla scambiata con lui con le migliori intenzioni.

Tornando alla partita, il Milan vince nonostante le polemiche e consolida il quarto posto.
I rossoneri affronteranno ancora la Lazio il prossimo 24 aprile nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, ancora una volta a San Siro.
Ci si aspetta una gara altrettanto tesa, data l’importanza della partita, ma speriamo che in questo caso le polemiche siano ridotte al minimo.

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