Milan-Bologna: Psicodramma evitato

Milan-Bologna era una partita da vincere a qualunque costo per evitare di perdere completamente le residue speranze di qualificazione alla prossima Champions League.
Per fortuna del Milan ci hanno pensato Suso e Borini a scacciare momentaneamente le paure e l’ansia da vittoria che ci dominano da un mese.

Il Milan non gioca bene e il Bologna di Mihajlovic rischia diverse volte di far male ai rossoneri, salvati più di una volta da Donnarumma.
Suso non perdona la difesa rossoblù al minuto 37: lo spagnolo si libera nello stretto e colpisce con un mancino all’angolino.

Poco prima, al minuto 23, Biglia è costretto a uscire dal campo per infortunio. In panchina, Gattuso chiama Bakayoko per la sostituzione, ma il francese, secondo Gattuso, impiega troppo tempo a prepararsi per il cambio e il Mister decide così di inserire Josè Mauri al suo posto.
Ne segue una breve lite tra Bakayoko e Gattuso, con il primo che manda a quel paese l’allenatore rossonero.

La situazione del Milan è già complicata senza isterismi dei giocatori, ma Bakayoko continua con atteggiamenti poco professionali dopo i ritardi in allenamento (costati un ritiro punitivo a tutta la squadra) e quest’ultima mancanza di rispetto verso l’allenatore, i compagni e i tifosi.

Il momento in cui Bakayoko manda a quel paese Gattuso.

Tornando alla partita, nel secondo tempo il Milan prova a difendersi dagli arrembaggi avversari.
Al minuto 16 si ferma anche Calhanoglu, al suo posto entra Borini, che entra bene in partita e segna il 2-0 per il Milan.

I rossoneri non chiudono la partita, il Bologna ci crede e segna il gol del 2-1 con Destro, trovato bene dai compagni in area di rigore. Il Milan ha paura e la gara si innervosisce (anche a causa di una direzione arbitrale rivedibile) gli animi sono tesi e a pagarne le conseguenze è il brasiliano Paquetà, espulso da Di Bello per proteste troppo veementi dopo un fallo fischiato.

Il Milan vince ed evita lo psicodramma restando aggrappato al sogno Champions, lontano solo 3 punti. Il tempo però stringe. Per provare a qualificarsi in Champions è necessario vincere le ultime tre partite e sperare in ulteriori frenate di chi ci precede.

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