La Gazzetta sul Bancone: quando il Milan era imbattuto

Il 10 maggio 1992 il Milan siglò l’ennesimo scudetto, il secondo dell’Era Berlusconi, vincendo contro il Napoli. Una settimana dopo, i Diavoli vennero incoronati dalla Gazzetta dello Sport come “gli irripetibili“:

Un Milan felicemente esagerato, figlio inappuntabile della filosofia esagerata di Berlusconi (tutti belli, bravi, eleganti, motivati, primi della classe, più replicanti che geniali perchè l’intelligenza può dare fastidio). Gli bastava pareggiare per raggiungere un record storico, uno di quei record che fanno la gioia del dottore perchè lo si potrà eguagliare ma non superare, ed invece ha vinto. Ed è persino riduttivo definire vittoria un 8-2 in trasferta […].”

Alfio Caruso
Il Milan della stagione 1991-1992. | Crediti foto: Wikipedia

Dopo il ciclo di Arrigo Sacchi e del suo “Milan degli Invincibili“, i rossoneri diedero avvio ad una stagione spettacolare alla guida dell’allora esordiente Fabio Capello. Capocannoniere della stagione 1991-1992 fu il Cigno di Utrecht Marco van Basten, con ben 25 reti.

Il 24 maggio 1992, 11 Diavoli realizzarono un impresa unica nel suo genere, diventando i primi campioni d’Italia senza una singola sconfitta in Serie A. Nonostante la certezza di guadagnare lo scudo a Napoli, la prestazione della milanese contro il Foggia di Zdeněk Zeman venne sancita da un 2-8 fuori casa e dai conseguenti festeggiamenti finali a San Siro.

Sempre Alfio Caruso, giornalista della Rosea, scrisse a proposito di quella celebre partita:

La partita di Foggia era la più bella e la più suggestiva, perchè opponeva le due squadre che maggiormente si sono adoperate per lo spettacolo. La forma dei giocatori di Zeman poteva costituire un pericolo ed invece ha forse rappresentato lo stimolo decisivo per una leva di fuoriclasse che davanti all’ultimo traguardo ha messo da parte voglia di vacanza e convocazioni europee. La galoppata del Milan è stata travolgente, il suggello di una stagione.”

Tutti erano perfettamente consapevoli che quel Milan forte, vincente, aggressivo e capace di lottare in tempi di spietata concorrenza, non sarebbe più tornato. Non erano invincibili ed irripetibili mica per caso.

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