La Gazzetta sul bancone: È tempo di derby. Il ricordo di quel “Milan 6 strepitoso”.

La prossima giornata di campionato prevede l’incontro Milan-Inter. Come tutti i derby, è una sfida delicatissima e incerta, proprio come quella giocata l’11 Maggio 2001, almeno prima che si giocasse la partita.
Mancano 5 giornate alla fine del campionato. Per le milanesi non è stata una grande stagione, entrambe infatti sono addirittura fuori dalla  zona Champions League e stanno lottando per ottenere un posto nella successiva Coppa UEFA. In programma c’è il derby, un derby senza favoriti e con niente di particolare valore in gioco.

Il punteggio tennistico di 6-0 rifilato dai rossoneri ai cugini è rimasto nella Storia, così come le parole che sono state scritte per descrivere quella partita. Elio Trifari, in prima pagina, scriveva:

Mentre gli statisti cercano precedenti, nella storia e nelle più profonde umiliazioni interiste, il Milan ha raccolto quasi incredulo, un incredibile cappotto in un derby definito alla vigilia incertissimo, aperto e volto a qualsiasi risultato. […]

Tra i giocatori rossoneri celebrati per la prestazione durante la partita, ci sono Serginho, “…volate, assist e anche un gol di Serginho, sempre più ispirato in un ruolo e in una posizione che lo liberano dall’assillo di difendere“, MaldiniCapitano di battaglie di fascia” e Shevchenkoche illumina il contropiede e quasi ipoteca il titolo di capocannoniere“.

Poi c’è Gianni Comandini. La parte finale dell’articolo è dedicata all’allora 24enne di Cesena, colui che ha aperto le marcature di quel derby leggendario dopo solo due minuti di gioco e che viene introdotto come “uno dei misteri della stagione“.

Il risultato, nelle battute iniziali, l’ha fatto uno dei misteri della stagione. I due gol in apertura, i primi in Serie A, di un giocatore che aveva appena fatto in tempo a segnare una rete alla Dinamo Zagabria nei preliminari di Champions League, prima di finire preda di una terribile lombosciatalgia.

Un ragazzo di 24 anni che al Milan chiedeva solo di essere ceduto per giocare di più. Di colpo, ecco due gol. Comandini passa da reprobo storico a storico apripista di una storica goleada.

Infine c’è spazio anche per gli sconfitti, com’è giusto che sia. L’inter subisce un’umiliazione-record

L’inter incassa una lezione durissima, che rimette in discussione tutto. Impossibile attribuirle valore assoluto: ma quel che spiace è che non abbia lottato, che abbia seppellito rabbia ed orgoglio, prima ancora che il Milan la seppellisse di gol.

Gli Higlights della partita, raccontati dalla voce di Carlo Pellegatti, quando le partite erano trasmesse da TELE+
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