“Io voglio amore…o morte. E basta.”

La citazione fa riferimento a “Léon” film del 1994 diretto da Luc Besson con Jean Reno nei panni del killer Léon e una giovanissima Natalie Portman in quelli di Mathilda, ragazzina alla quale è stata assassinata la famiglia, che cerca vendetta.

Nel film è centrale la crescita psicologica dei due personaggi, i quali sono indipendenti e opposti, ma si evolvono e cambiano nel momento che la storia li fa avvicinare, fino al punto in cui Mathilda si invaghisce di Léon e pronuncia la frase riportata sopra. Non voglio rivelare troppo la trama, ma vi invito a vedere il film perchè è un thriller che va vissuto fino all’ultimo fotogramma.

Ho spontaneamente associato la citazione alla situazione della nostra squadra del cuore perchè è così che mi sento quando leggo o ascolto le ultime vicende rossonere. Nonostante mi capiti sempre più spesso di leggere la parola “ottimismo”, c’è poco da essere ottimisti.

La vicenda di Luiz Adriano di pochi giorni fa è qualcosa che non avevo mai sentito in vita mia. Mai mi era capitato di aver letto di una trattativa conclusa, un accordo preso e un giocatore che si fa 10 ore di volo, foto di rito con la sciarpa della nuova squadra, ma poi scopre di non esser stato accontentato dal punto di vista contrattuale e quindi rifiuta la proposta cinese e torna a Milano (dopo altre 10 ore di volo..). Tralasciamo per un attimo la fatica e frustrazione del ragazzo che si è fatto 20 ore di volo in 48 ore. Che figura ci fa il Milan in termini di immagine? Ok, molti di voi potrebbero dire che non è colpa del club rossonero se i cinesi non soddisfano le richieste di Luiz Adriano e del suo agente, ma quantomeno potevano aspettare che tutte le parti fossero d’accordo definitivamente tra loro prima di spedire il brasiliano dall’altra parte del mondo con questa fretta. È vero, hanno sbagliato in Cina, ma non ci facciamo una bella figura neanche noi.

Altra questione che mi ha fatto riflettere è questo “silenzio assordante” sul mercato. Mancata la cessione di Luiz Adriano, siamo costretti a cedere qualcuno prima di poter acquistare un qualsiasi giocatore, in qualsiasi ruolo. Si sta verificando la massima tanto usata da Galliani “se non esce nessuno, non entra nessuno”. Siamo ridotti a questo indipendentemente dai nomi fatti. È ormai chiaro a tutti che la tanto millantata rinascita è tutt’altro che alle porte, e che la vana illusione di un Milan competitivo costruito l’estate scorsa, rappresenta forse il canto del cigno della gestione Berlusconi.

Già, la gestione Berlusconi. Da quanto tempo stiamo aspettando questo benedetto closing tra lo storico Presidente rossonero e Mr. Bee? Pare che i due si siano incontrati ancora una volta questa settimana. Pochi sanno cosa sia successo e cosa si siano detti in questo ulteriore incontro, ma stando alla stampa “Restano tanti dettagli da definire”. Per conto mio il dettaglio è uno solo: forse Mr. Bee non ha i soldi che ha sempre detto di avere. Sono portato a pensare questo da queste vicende. Mi viene difficile da credere che ci siano incontri con cadenza quasi bimestrale e che ogni volta ci sia un motivo per rimandare la stesura dell’accordo definitivo.

Come in apertura dunque, “voglio amore…o morte. E basta”. La pazienza è finita. Nel momento in cui scrivo (22 Gennaio 2016), non c’è un minimo di pianificazione neanche per il mercato di riparazione. Conoscendolo, Galliani farà passare il ritorno di Menez, Balotelli e Boateng come i nuovi acquisti rossoneri. A voi ogni commento. Noi tifosi di amore ne abbiamo anche troppo per la nostra squadra e i nostri colori, ai piani alti della Società invece, vogliono la nostra morte da tifosi.

Così sia.

@TheRub14

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