La Gazzetta sul Bancone: Milan “campione dei campioni” a Barcellona contro lo Steaua

24 maggio 1989. Una data simbolica per ogni milanista che si rispetti. Quella notte, sotto il cielo di Barcellona, venne scritta nuovamente la storia. Dopo vent’anni, ancora dalla Spagna, il Milan tornò con una Coppa dei Campioni battendo lo Steaua 0-4.

Crediti foto: AC Milan

Grazie alle doppiette di Gullit e Van Basten, il Diavolo conquistò l’ennesimo titolo con un’indescrivibile facilità, per largo punteggio e facendo impazzire di gioia ben 85,000 tifosi presenti al Camp Nou, molti dei quali provenienti proprio da Milano.

Il giornalista della “Rosea” Candidò Cannavò commento così l’impresa dei rossoneri:

Tenera è la notte di Barcellona. Il vento si è fermato e nell’aria mediterranea ristagna, soave ed inebriante, il sapore di una gioia infinita. Il Milan affida alle braccia del suo grande capitano una coppa da sollevare verso i cieli d’Europa. Campione dei Campioni, come lo fu nel 1963 per la prima volta e poi vent’anni fa – sempre in terra spagnola – quando al posto di questa Steaua travolta ed annichilita c’era l’emergente Ajax di Cruijiff giovane e la lezione non fu meno dura. […] L’Europa si inchina, il mondo applaude.

Highlights di Steaua-Milan, finale di Champions League 1988-1989.

Quella sera trionfò il Milan, il bel gioco di Arrigo Sacchi, il tifo rossonero, la telecronaca diretta da uno sciopero spagnolo che venne contenuto attraverso un intervento diretto di “uomini e mezzi d’emergenza”, pronti a raccontare azione dopo azione le gesta di una squadra eroica.

E adesso, dinanzi all’Europa conquistata, questi ricordi trovano un senso e si fondono in un racconto lucido e coerente: quello di un Milan costruito sulla misura della grande Milano, moderno e forte, ricco ed organizzato, solido e spettacolare, con la capacità istintiva di pensar grande. Ci siamo riempiti gli occhi della spedizione immensa di Barcellona, ma ricordiamoci di San Siro, dei 65mila abbonati, dello stadio sempre esaurito come le prime della Scala, quali che siano l’avversario, la classifica e gli umori calcistici. Queste tribune compatto sono l’espressione concreta di una fedeltà entusiasmante.”

Candido Cannavò

Una squadra “programmata e puntualmente realizzata” sul tetto d’Europa, sul tetto del mondo. Insegnando agli altri cosa significasse giocare dando anima e corpo in campo, al pari dei loro tifosi.

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