C’era una volta… Mark van Bommel

In queste giornate di attesa spasmodica pre-derby, mi capita spesso di leggere il nervosismo di molti tifosi rossoneri espresso attraverso ricordi di derby passati, formazioni, giocatori che hanno fatto la storia della stracittadina.

Tra tutti i giocatori che vengono ricordati, leggo spesso riferimenti a campioni che presidiavano il centrocampo, zona che adesso è il nostro tallone d’Achille e nella quale soffriamo di carenza di “piedi buoni”.

 Se penso al centrocampo, e a uno dei derby più recente, non posso non fare riferimento ad un guerriero che ci manca molto. Sto pensando al “Generale” Mark van Bommel.
Mark Peter Gertruda Andreas van Bommel nasce in Olanda, a Maasbracht il 22 aprile 1977. Fin dagli esordi è destinato a diventare uno dei centrocampisti più completi e tecnici d’Europa. Ha un fisico possente ed è anche educatissimo con ambo i piedi, essendo in grado di impostare l’azione per i compagni sia di destro che di sinistro.
La prima squadra di club in cui si afferma è il PSV Eindhoven nel 1995. Resterà con la squadra olandese per 10 anni, fino al 2005 collezionando 169 e segnando 46 reti, numero impressionante se si considera il ruolo occupato dal giocatore.
Nel 2005 viene rilevato dal Barcellona e si afferma definitivamente a livello internazionale. Con la maglia blaugrana vincerà 1 Champions League, 2 Supercoppe di Spagna e 1 Liga.
Nel 2006 viene acquistato dal Bayern Monaco e qui diventa un pilastro imprescindibile della squadra tedesca. E’ addirittura nominato capitano della squadra, ed è il primo giocatore non tedesco della storia del club a indossare la fascia di capitano. Con i tedeschi vincerà 2 Campionati, 2 Coppe di Germania e 2 Supercoppe di Germania. Resterà alla corte del Bayern fino al 2011.
Nel 2011 la sua storia si intreccia con i colori rossoneri. Viene prelevato a parametro zero dai rossoneri, che lo portano a Milano.
Qui, come sempre e dovunque abbia giocato, diventerà un giocatore chiave del centrocampo. Allegri (sì, quell’Allegri lì), lo impiegherà quasi sempre in Campionato e con ottimi risultati, sarà determinante e fondamentale per la vincita dello Scudetto 2011.
Come si diceva in apertura quindi, molti rimpiangono il “Generale” a centrocampo, anche e soprattutto in funzione dell’ormai prossimo derby. Proprio in un derby, Van Bommel giocherà una delle sue migliori partite con la maglia rossonera.
La partita in questione ce la ricordiamo tutti, è il derby di ritorno dell’aprile 2011, vero e proprio derby scudetto. Quella partita sarà stravinta dai rossoneri, grazie a una doppietta di Pato e un rigore trasformato da Cassano, ma gran parte del merito della vittoria va alla solidità del centrocampo e difensiva, solidità ottenuta grazie soprattutto a Van Bommel, vero e proprio direttore d’orchestra in mezzo al campo.
Oltre all’ottima fase di impostazione e interdizione, l’olandese si rese anche pericolosissimo in fase realizzativa, quando dopo una respinta avversaria, calciò di prima intenzione il pallone, che prese una traiettoria incredibile e, quasi come un fuso, andò a stamparsi sulla traversa con il portiere nerazzurro ormai battuto e immobile. Quella traversa trema ancora, Mark!
Come tutte le belle storie però, c’è anche una fine, e non è di quelle più leggere e da fiaba. Dopo la vittoria dello scudetto, molti dei pilastri della squadra rossonera si sono ritirati o sono andati a giocare altrove. Van Bommel non fu un’eccezione. Il 12 Maggio 2012 annuncia il suo addio al Milan, dopo un’annata da protagonista. Memorabile è la sua ultima intervista, nella quale comunica la sua decisione e durante la quale addirittura si commuove una volta consapevole di ciò che significhi per lui e per i tifosi lasciare il Milan.
Generale inflessibile e duro in campo, vero uomo fuori dal campo, con un Cuore grande come una casa, a noi tifosi, a questo Milan, manchi tanto Mark!
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