C’era una volta… Juan Alberto Schiaffino

Juan Alberto Schiaffino, in fondo è solo il giocatore Uruguaiano più forte di tutti i tempi…perchè dovremmo dedicare l’articolo settimanale a lui?

Ilarità a parte, è stato uno dei registi più completi di sempre. Nasce a Montevideo il 28 luglio 1925. Prima di approdare nel calcio italiano (e nel Milan) cresce calcisticamente nel Peñarol, squadra Sudamericana che avrà molto successo negli anni a venire, dove gioca la bellezza di 227 partite segnando 88 gol.

Gioca con la maglia rossonera dal 1954 al 1960. E’ schierato a centrocampo, suo ruolo naturale. La sua visione di gioco è impressionante per l’epoca, tanto che Gianni Brera lo descrive con queste parole: “Forse non è mai esistito regista di tanto valore. Schiaffino pareva nascondere torce elettriche nei piedi. Illuminava e inventava gioco con la semplicità che è propria dei grandi. Aveva innato il senso geometrico, trovava la posizione quasi d’istinto.”

Il trasferimento dal Peñarol al Milan non fu semplice, ma alla fine il club sudamericano si convinse a cedere il giocatore, anche conscio del fatto che, ormai 30enne, non potesse più essere un top player (perdonateci l’espressione anacronistica). Le previsioni furono disattese, Schiaffino al suo primo anno con la casacca Rossonera, vinse il Campionato, mostrando all’Italia un innovativo modo di giocare e addirittura importando un’azione di gioco che era del tutto sconosciuta per il nostro calcio: il tackle in scivolata. Con il quale Schiaffino recuperava centinaia di palloni.

Con il Milan disputò 171 partite, segnando 60 gol e vincendo 3 Scudetti e 1 Coppa Latina, arrivando a giocarsi anche la Finale di Coppa Campioni contro il Real Madrid nel 1958.
In quella squadra militarono campionissimi a cui sarebbe il caso dedicare pagine a sè stanti, ci limiteremo qui ad elencarli. Tra gli altri giocarono: Gunnar Nordhal, Nils Liedholm, Cesare Maldini, Eduardo Ricagni. Tutti sapientemente allenati dal mitico Bela Guttmann (sostituito a metà stagione da Hector Puricelli).

Ad aumentare il livello di celebrità del giocatore Uruguagio, è sicuramente stata la celebre finale Mondiale del 16 Luglio 1950, meglio nota come “Maracanazo”. L’Urugay vinse a sorpresa contro il Brasile, nel tempio del calcio brasiliano, lo stadio Maracanà. Una tragedia sportiva che si ricorda ancora oggi. Schiaffino fu protagonista di quella vittoria, e fu nominato miglior giocatore del mondiale.

Dopo la grande carriera di Centrocampista con il Peñarol, il Milan e la Nazionale, si dedicò ad allenare. Oggi riposa a Montevideo, nel “Panteòn de los Olìmpicos”, cimitero riservato ai calciatori uruguaiani che hanno fatto la storia del loro paese. In Italia e a Milano è poco ricordato, speriamo con questo piccolo tributo di aver fatto riaffiorare dolci ricordi ai “Casciavìt” più anziani e di aver incuriosito quelli più giovani.

 

@TheRub14

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