C’era una volta… Bela Guttmann

Chissà come devono essersi sentiti i tifosi del Benfica quando il rigore calciato da Gameiro si è insaccato in porta.

Ennesima finale internazionale persa dal Benfica, e con quella di mercoledì sera sono 8 finali su 8 giocate. D’altronde Bela Guttmann, quel 1° Maggio 1962 lanciò il suo anatema: “Questa squadra non vincerà più una coppa internazionale per almeno 100 anni.” Beh pare proprio che il sortilegio abbia funzionato, e che i tifosi lusitani debbano ancora attendere parecchio prima di vedere la propria squadra trionfare in Europa.

Cosa c’entra questo discorso con il Milan?, vi chiederete voi… c’entra, perchè l’allenatore ungherese di origine ebraica ha allenato anche i Diavoli Rossoneri.

Non racconterò la sua incredibile storia prima che arrivi al Milan, ma mi limito a suggerirvi di approfondire l’argomento, perchè su Guttmann ci sarebbe da scrivere e discutere per ore. L’avvio della sua carriera da allenatore del Milan non fu dei più semplici: approdò a Milano nel 1954, subentrando al precedente tecnico Arrigo Morselli. La gestione della squadra a campionato in corso, non fu facile, tuttavia riuscì comunque a portare il Milan in terza posizione.

La stagione successiva fu completamente diversa, anche grazie ad alcuni innesti talentuosi come il bomber uruguaiano Schiaffino. Guttmann si dimostrò un allenatore dalla straordinaria visione dei suoi giocatori in campo. Fu lui a far debuttare un giovanissimo Cesare Maldini, che farà a sua volta la Storia del Club. Oltre al fortissimo difensore, intuì le potenzialità del tridente “Gre-No-Li” e elesse a portiere titolare Lorenzo Buffon. 

Il modulo preferito di Guttmann era il classico (per l’epoca) “WM”. Come si diceva, la sua seconda stagione da allenatore fu tutt’altra cosa, con una serie positiva di vittorie, che però non bastarono ad evitargli l’esonero a metà Campionato. Qualcuno dice che la società fosse scontenta della forma fisica di alcuni giocatori, altri sostengono sia stato lui ad andarsene, poichè privato di alcuni giocatori chiave per colpa delle Nazionali. La verità probabilmente non la sapremo mai.
Resta il fatto che Guttmann ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria dei calciofili più che per i risultati ottenuti da allenatore (soprattutto con il Benfica di Eusebio), per la celebre frase citata sopra, con la quale ha condannato generazioni di tifosi a soffrire per ogni finale persa.

La maledizione si è ripresentata puntuale anche mercoledì sera, quando il Benfica ha perso la sua 8a finale giocata. Col senno di poi il Milan e i milanisti non lo rimpiangono affatto, visto quanto ha profetizzato, poi forse è tutto un fraintendimento e si tratta di una serie di incredibili coincidenze, ma in fondo il calcio è meraviglioso anche per storie del genere….

 

@TheRub14

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