Bertolacci e le sue sliding doors. San Valentino in Rossonero, auguri Presidente.

Non serviva un mago per capire che la rosa del Milan fosse troppo corta. Già da queste righe avevamo anticipato il problema che, adesso, si sta palesando senza pietà: l’assenza di alternative. Bonaventura, Kucka, Niang tre titolarissimi dell’ottimo avvio di girone di ritorno, devono fare i conti con acciacchi più o meno importanti. Jack era in una fase atletica carente, era evidente, ma mister Mihajlovic non lo ha mai risparmiato, sempre 90′ per lui. Ci sentiamo in dovere di tirare le orecchie al mister, anche se, di tutta risposta, questo potrebbe giustificarsi facendoci vedere la panchina a disposizione. Abbiamo detto più volte che questa è una squadra che può contare su 14 giocatori, non di più. A parte l’11titolare, le uniche alternative accettabili sono Zapata, Bertolacci e Luiz Adriano. Proprio su Bertolacci vorremmo soffermarci per qualche istante. Il centrocampista romano non riesce ad incanalare eventi positivi nella sua stagione. Segna contro la Lazio su un inserimento intelligente e si infortunia maldestramente poco dopo. Nessuna partita degna di nota, anzi.

Contro l’Udinese si è visto, nel secondo tempo, un giocatore vivace, non certo stimabile in 20milioni, ma utile alla causa e preciso nel recupero pallone alto e nella giocata nel breve. Poi la sliding door: tiro, traversa, schiena del portiere e palla che resta sulla linea. Sfortunaccia nera. “Colpa della pioggia” dirà lui, quello che sembra diventato il nuovo Paperino rossonero. Ma attenzione, l’intera carriera di Andrea è stata costellata di fasi alterne, chissà che non si riprenda con la Primavera, memori delle gesta di SuperPippo Inzaghi e delle sue resurrezioni nei periodi caldi.

Domenica 14febbraio, San Valentino, andrà in scena Milan-Genoa, quale miglior ricorrenza per suggellare l’amore Galliani-Preziosi? Passateci la battuta, atta solo ad introdurre il vero momento importante della giornata: i 30anni di presidenza di Silvio Berlusconi. Se non è amore questo, non sappiamo a cos’altro associare questa parola. 30 anni di alti e di bassi, certo, ma 30anni in cui il Presidente Berlusconi ha regalato delle gioie che in tutta un’esistenza, nessuna persona potrà mai vedere e vivere. E proprio oggi, che siamo nella fase discendente della parabola, tifare Milan deve essere un atto d’amore, San Valentino o non San Valentino.

@Kondorob

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